Si sente spesso parlare del caffè Arabica e del caffè Robusta, ma quali sono le loro caratteristiche e differenze?
Prima di tutto, parliamo del caffè Arabica, il 70-75% del caffè prodotto su scala mondiale. Esso si coltiva a quote elevate, superiori ai 1000 metri, principalmente nell’America centrale, meridionale e nell’Africa orientale (come Kenia, Etiopia e Costa d’Avorio). Il clima presente in queste zone è perfetto poiché, per crescere e maturare correttamente, ha bisogno di molte piogge e umidità. Per quanto riguarda le proprietà organolettiche è possibile distinguere i chicchi di caffè Arabica dai Robusta grazie alla loro forma allungata e ovale, inoltre il caffè che andrete a gustare sarà ricco di aromi, più delicato e meno amaro.
La qualità Robusta, maggiormente ricca di caffeina, non necessita di altitudini elevate né di climi così umidi, e viene perciò coltivata nell’Africa occidentale e nell’Estremo Oriente (i maggiori produttori sono l’Indonesia e il Vietnam). I chicchi di caffè si presentano più tondi, con un solco centrale, e danno vita ad un espresso più forte e corposo, dal retrogusto amaro e persistente.
ARABICA E ROBUSTA
IL RACCOLTO
Il raccolto delle bacche che contengono i chicchi di caffè è un lavoro lungo e paziente. Queste bacche non maturano tutte insieme, dunque il metodo migliore è quello del picking, ovvero della raccolta a mano. È un metodo ovviamente costoso che viene utilizzato per i caffè più pregiati. Un altro metodo di raccolto è quello dello stripping, in cui i chicchi vengono strappati dalla pianta attraverso una macchina; successivamente, vengono effettuati dei controlli manuali per eliminare le bacche ancora immature.
IL CAFFE’ PIU’ PREGIATO DEL MONDO
Questo tipo di caffè proveniente dall’Indonesia, il Kopi Luwak, viene venduto dai 300 ai 600 euro al chilo a causa del suo particolare “produttore”, un piccolo animaletto simile alla donnola chiamato appunto Luwak. Questo esserino si ciba di bacche del caffè e mangia la polpa del frutto, mentre i semi, che sono appunto i chicchi, non vengono digeriti e quindi vengono espulsi. La particolarità del caffè che ne deriva è dovuta ai processi digestivi dell’animale, capaci di donare un sapore diverso e di rimuovere il gusto amaro.
IL CAFFE’ AMERICANO
In Italia siamo tutti abituati all’Espresso, ma qualche cliente all’avanguardia è amante del caffè americano, un classico Espresso allungato con acqua calda. Se anche voi appartenete a questa categoria prestate attenzione a chi ve lo serve: infatti, alcuni baristi, trovandosi di fronte a questa richiesta, allungano semplicemente il caffè, andando ad estrarre la parte peggiore del macinato e un’elevata dose di caffeina. Quello che gusterete non sarà un caffè americano, ma soltanto un Espresso allungato a dismisura dal sapore legnoso.
IL DECAFFEINATO
È diffusa la convinzione che il caffè decaffeinato, bevuto regolarmente dal 12% dei consumatori mondiali, sia dannoso per la salute poiché, durante il processo di decaffeinizzazione, vengono utilizzate sostanze cancerogene. Il ministero della salute non ha mai espresso nessun decreto legge, ma qui di seguito vi forniamo una lista dei metodi che vengono utilizzati per la decaffeinizzazione.
– Estrazione con solvente chimico: durante questo processo, che è anche quello capace di offrire migliori risultati poiché lascia intatte le proprietà organolettiche, il caffè viene immerso prima nell’acqua per la fase di gonfiaggio, e successivamente in una sostanza chimica, solitamente il diclometrano, capace di catturare la caffeina.
– Estrazione ad acqua: in questo processo i chicchi sono immersi nell’acqua per parecchio tempo, fino a quando non rilasciano tutta la caffeina. Il difetto di questo metodo, anche se può sembrare il più semplice, è che oltre alla caffeina, vengono rilasciate anche molte altre sostanze.
– Estrazione con CO2 : durante il passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso, l’anidride carbonica diventa un ottimo solvente per la caffeina.
– Ingegneria genetica: questo metodo, il più complicato e allo stesso tempo innovativo, è ancora in fase di studi, ma ci si augura che diverrà presto realtà. I ricercatori hanno infatti isolato il gene che sintetizza la caffeina all’interno dei chicchi, e ora sono in atto studi per cercare di eliminarlo definitivamente, in modo da poter ottenere un caffè decaffeinato totalmente naturale.
LA PIANTA DEL CAFFE’
Il caffè deriva da una pianta del genere Coffea, coltivata nelle zone calde e umide. Questa pianta produce una bacca rossa, chiamata drupa, composta da una polpa succosa e due piccoli semi, i chicchi di caffè appunto. Per separare la polpa dai semi vengono utilizzati due metodi, quello naturale dell’essicazione al sole o quello del lavaggio, in cui i chicchi entrano dentro delle macchine che automaticamente rimuovono la polpa.
IL CAFFE’ AROMATIZZATO
Il caffè aromatizzato era già presente dai tempi del Medioevo, ed è tutt’ora molto apprezzato. Per creare questo caffè dal retrogusto aromatizzato si utilizza principalmente il caffè di qualità arabica, poiché è meno acido. In seguito alla tostatura e ad un parziale raffreddamento, i chicchi vengono cosparsi di olii essenziali aromatici e successivamente mischiati., macinati e confezionati.
LA TOSTATURA
La tostatura è un processo molto delicato che necessita di continue attenzioni poiché è durante questa fase che il caffè sprigiona le proprietà organolettiche. Il caffè verde viene inserito nell’apposita macchina e lentamente inizia a cambiare colore, diventando giallo pallido. A questa fase segue quella della vaporizzazione (60°-70°), in cui i chicchi di caffè perdono umidità e riducono il loro peso. Giunti alla temperatura di 100° avviene il cosiddetto “primo crack”, segno dell’inizio della vera tostatura: lo zucchero inizia a caramellare, i chicchi si scuriscono sempre di più e iniziano ad emanare i profumi. Giunti alla temperatura di 210° il caffè è perfettamente colorato e le proprietà organolettiche sono state sprigionate al punto giusto: è il momento di estrarlo e lasciarlo raffreddare.
LA MACINATURA
La fase della macinatura è molto importante poiché è un ingrediente fondamentale per ottenere un buon caffè. Non tutti sanno quanto è complicato trovare il giusto livello di macinatura, quindi vi diamo alcuni consigli semplici. Innanzitutto, parliamo del trucco dei 25 secondi: il caffè perfetto impiega dai 22 ai 28 secondi ed è dotato di una crema color nocciola con sfumature più scure e un aroma intenso. Se notate che non rispetta questo arco di tempo, è giusto cambiare livello. Se il caffè impiega più tempo per scendere, significa che l’acqua fa fatica a passare poiché la macinatura è troppo fine mentre se, al contrario, impiega meno tempo, significa che il caffè è stato macinato in modo troppo grossolano e che quindi l’acqua riesce a passare velocemente e senza estrarre completamente tutte le proprietà.
PROVENIENZA CAFFÈ
Le nostre miscele sono composte da caffè di qualità Arabica e Robusta provenienti da tutto il mondo.
<strong>Caffè Santos</strong>
Provenienza: Brasile (Minas Gerais)
Il caffè Santos, proveniente dalla regione Minas Gerais del Brasile, è presente in tutte le nostre miscele grazie al suo gusto leggermente aromatico e alla sua media intensità.
È facilmente riconoscibile grazie a una particolare peculiarità, e cioè il retrogusto di cacao, dovuto alla vicinanza di una piantagione di cacao.
<strong>Caffè Cuba Lavato</strong>
Provenienza: Cuba
Questo caffè, particolarmente forte e dall’aroma intenso, proviene dai pendii della catena montuosa Sierra Maestra.
È un caffè difficilmente reperibile a causa delle condizioni climatiche avverse dell’isola, dal retrogusto di cacao e tabacco e un aroma fruttato.
<strong>Caffè Guatemala Lavato</strong>
Provenienza: Guatemala
Il Guatemala, insieme al Brasile e alla Colombia, è uno dei paesi che soddisfano il fabbisogno mondiale di caffè.
Questa qualità di caffè è caratterizzata da un aroma dolce e intenso, da un profumo speziato e da un retrogusto molto persistente.
<strong>Caffè Colombia Lavato</strong>
Provenienza: Colombia
La Colombia è il secondo maggior produttore di caffè dopo il Brasile.
I chicchi di questo caffè, lavati e tostati, donano una bevanda leggera, molto gradevole e particolarmente adatta agli amanti di un caffè con poca caffeina.
<strong>Caffè Salvador</strong>
Provenienza: El Salvador
Questo caffè viene coltivato e raccolto in zone con un’altitudine compresa tra i 450m e i 650m, il luogo ideale per creare un caffè dolce, leggero e poco acido.
<strong>Caffè Nicaragua</strong>
Provenienza: Nicaragua (Matagalpa)
Il caffè Nicaragua, proveniente dalla regione del Matagalpa, viene coltivato ad altitudini molto elevate.
Il suolo ricco di questo territorio, dona ai chicchi di caffè, particolarmente pregiati, un aroma dolce e fruttato, con un retrogusto piacevolmente gustoso.
<strong>Caffè India</strong>
Provenienza: India
Anche l’India è tra i paesi che soddisfano il fabbisogno mondiale, producendo parecchie qualità di caffè, come il Robusta, il Monsonato, l’Arabica Cherry e l’Arabica Monsonato.
La nostra azienda utilizza la varietà Robusta, proveniente dalle regioni del Mysore, del Coorg e del Malabar.
È un caffè leggermente meno intenso rispetto agli altri caffè di qualità Robusta, con un sapore equilibrato e un retrogusto leggero e cioccolatoso.